domenica 10 maggio 2009

Il primo bancale non si scorda mai

Questo post andava scritto più di un mese fa ma purtroppo non ho molto tempo a disposizione per l'orto, figuriamoci per il blog sull'orto!

Le cose comunque vanno avanti ed ora cercherò di fare un riepilogo almeno parziale di quanto fatto finora. Prima di questo però penso sia opportuno scrivere qualche riga per inquadrare meglio questo blog:
qui io scrivo di quella specie di orto che sto facendo nel cortile sotto casa. La mia idea è di mettere in pratica le tecniche di agricoltura naturale, agricoltura sinergica, permacoltura e compagnia bella. Non me ne intendo affatto di queste cose (né di agricoltura in genere) e l'orto serve appunto per provare concretamente come esse funzionino e a divertirmi un po' all'aria aperta.
Il blog serve a tenere traccia di cosa sto facendo e magari un giorno a rileggerlo per capire cosa ha funzionato e cosa invece non è andato bene. Ci sono poi un paio di possibili effetti collaterali positivi: che quanto scritto torni utile a qualcun'altro e che qualche commentatore mi dia dei buoni consigli.
Il blog si fregia anche di un secondo autore, JackAction al quale non interessa nulla di agricoltura sinergica ma è un esperto di brutal building. Mi auguro che i suoi contributi siano numerosi.

Veniamo quindi al riepilogo sull'orto:
per zappare quel giorno ho zappato. All'inizio pensavo di alzare i bancali con la terra che ricavavo scavando i camminamenti, poi credevo che non ce ne fosse a sufficienza e così i giorni successivi ho portato via qualche secchio di terra da da un cumulo di terreno smosso in un cantiere qui vicino. Poi ho visto che quella terra non era un granché, o perlomeno aveva un colore molto più chiaro di quella che stavo zappando e questo secondo me indicava che era meno buona. Alla fine quindi ho scavato in profondità e ho trovato tutta la terra che mi serviva.

In un paio di giorni ho fatto un primo bancale lungo 3 o 4 metri. Nel farlo ho cercato di togliere tutte le radici di quella che chiamo gramigna (elytrigia repens, dice Dilios) ma era un lavoro troppo brigoso e quindi non non sono stato troppo preciso. Questo primo pezzo lo chiamerò P1.
Vi ho seminato varia roba, seguendo lo schema di coltivazione dei pomodori di Emilia Hazelip.
Ho pacciamato con quel che avevo a disposizione, cioè fieno vecchio di ignota provenienza (lo aveva il padrone di casa nel sottoscala per dei conigli che ora non tiene più).

A fianco del primo bancale ne ho fatto un secondo un metro più corto (P2) per lasciar spazio ad un albero di prugne selvatiche preesistente. Questa volta me ne sono infischiato dei rizomi delle infestanti e ho semplicemente rivoltato le zolle. Ho perfino evitato di rompere i blocchi di terreno perché da qualche parte ho letto che in questo modo si manteneva meglio la sua naturale fertilità.
L'effetto pratico in realtà è che il terreno sembra molto meno coltivabile visto che i blocchi rimasti in superficie si sono molto induriti. Ispirato dai selvatici ho pensato quindi di seminarci delle piante pioniere, nel caso specifico delle coste e forse qualcos'altro, ora non ricordo più bene. Infine ho pacciamato come per P1.

Una nota riguardo la terra: io credo sia una buona visto che è piena di lombrichi, al tempo stesso penso che sia un po' argillosa visto che, come detto, quando si asciuga diventa molto dura. Per questo motivo Dilios mi aveva suggerito di mescolarla con della perlite ma la cosa mi pareva troppo complessa e non ci ho nemmeno provato.

Visto il poco spazio a disposizione questi due bancali sono meno larghi delle misure canoniche e i camminamenti sono molto stretti, inizialmente pensavo infatti di avere a disposizione per il mio orto solo un piccolo riquadro tra un fico e due alberi di prugne. In seguito però il padrone di casa mi ha detto che potevo espandermi molto di più e quindi ho pensato di prolungare P2 creando, a lavoro finito, una sorta di quadrilatero aperto.

Per questa seconda fase, che è ancora in corso, ho fatto le cose con un po' più di calma.
Ho subito aggiunto un pezzettino (P3) con la stessa tecnica usata per P2 e poi ho coperto un altro pezzo di terreno con le solite due coperte vecchie.
Questa volta ho potuto aspettare circa due settimane e effettivamente la copertura iniziava ad avere effetto ma le erbacce non erano ancora completamente soffocate. Nonostante questo ho voluto fare finta che lo fossero e le ho semplicemente coperte con altra terra allungando ulteriormente il bancale. Per questo nuovo pezzo (P4) di bancale sono tornato a rompere i blocchi di terreno superficiale formando così uno strato apparentemente soffice ed ho pacciamato con dell'erba appena falciata. Quest'erba tagliata ad aprile dovrebbe essere priva di semi (come suggerito, mi pare, dai selvatici) mentre lo stesso non posso dirlo del fieno usato in precedenza.

Dopo questo secondo esperimento penso che il sistema di coprire il terreno con dei teli sia effettivamente efficace ma serve parecchio tempo e roba pesante e che non lasci filtrare la luce. Nel mio caso, ad esempio, le piante riuscivano perfino a sollevare delle parti della coperta più leggera che ho usato. Avere degli animali che bonifichino il terreno credo sia comunque preferibile.

Nel frattempo, visto che la semina in P1 non dava gli esiti sperati ho iniziato a seminare anche in casa vari contenitori usando del terriccio racimolato qui e là in vecchi vasi da fiore. Una parte di questo terriccio sembrava molto buono anche se invaso da erbe di ogni tipo, mentre un'altra parte, tenuta al buio per mesi, era ormai diventata sabbia o peggio. Io ho mescolato tutto assieme per averne il più possibile e ho poi seminato piselli, fagiolini, prezzemolo, sedano, cavoli, zucchine, tageti, malva e cipolle.

Tornando alla costruzione dei bancali, proprio ieri ho fatto un nuovo pezzo (P5) seguendo ancora il sistema del rovesciamento delle zolle e copertura con terra più profonda. In realtà Dilios, che ho sentito di recente, mi ha detto che non è una buona idea perché in questo modo sto concimando i rizomi dell'elytrigia. Effettivamente il maggior problema che ho con i pezzi di bancale più vecchi (P1, P2 e P3) è l'invasione di piante infestanti ma non so dire se questo sia a causa delle radice che ho lasciato in profondità o del fieno che ho usato per pacciamare, probabilmente un po' una un po' l'altra. Fatto sta che questa è ora la tecnica più veloce e preferisco affrontare in un secondo momento il problema dell'invasione delle infestanti (le ultime parole famose ...).

Finito P5 ci sono un'altro paio di aggiunte in programma ma ne scriverò eventualmente solo dopo averle fatte.

Per quel che riguarda invece le piante fortunatamente qualcosa sta crescendo, ci sono fagiolini, piselli e pomodori un po' ovunque, due piantine di zucchine in P5, mini insalata su parecchie sponde, qualche pianta di coste che è riuscita a sbucare in P2, nasturzi trapiantati da un vaso di fiori della consorte e forse altro.

Questo post è comunque già troppo palloso e quindi lo termino qui. Cercherò in futuro di scrivere più spesso.

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lunedì 30 marzo 2009

Terra

L'improvvisazione è totale, fortunatamente c'è Dilios che mi dà qualche dritta via email.

Per ora, interpretando liberamente gli appunti di Emilia Hazelip n° 1, ho messo a nanna le erbacce ricoprendole con un paio di coperte, sono infatti momentaneamente sprovvisto di galline o maiali sterminatori.
Dopo qualche giorno pare che la cosa non abbia grandi effetti, probabilmente ci vuole molto più tempo e magari qualcosa di più pesante come copertura. Visto che sono già in ritardo di un mese abbondante penso che dovrò rassegnarmi e prendere in mano una zappa.

Nel frattempo son spuntati pomodori e petunie nelle mini serre comprate da mia moglie. Inoltre, presi dall'entusiasmo, abbiamo fatto provvista di sementi al supermercato ma discutendone poi con Dilios non sono sicuro sia stata una buona idea: visti i miei propositi di autosufficienza secondo lui avrei dovuto prestare attenzione a risemina, persistenza, selezione semenza, ecc. Io in realtà non ho ancora ben chiaro il vero significato di questi termini e per le mie sperimentazioni iniziali penso vadano bene anche questi semi dalle ignote caratteristiche.

Mi sa che tra un po' vado a zappare