Tre giorni fa ho seminato altri piselli, con quelli auto-prodotti la parte alta del bancale più a sud, con quelli rimasti nella busta la parte bassa. Ora ho praticamente ricoperto l'orto di piselli e sogno già di raccoglierne a chili anche se temo di rimanere molto deluso.
La settimana scorsa li ha piantati anche il padrone di casa quindi con i tempi pressapoco dovrei esserci, con la tecnica invece siamo proprio agli antipodi. Una cosa che ho notato è che lui ha messo tantissimi semi nei solchi e quindi la percentuale prevista di fallimenti è molto alta.
Poi ho seminato anche sedano e carote, uno dei più grossi fallimenti dell'anno scorso. Tutte le piante con semi piccoli (più piccoli di quelli di bieta a coste, spinaci o rape rosse, tanto per capirci) rappresentano un problema per la sottospecie di permacoltura che applico io. Da una parte infatti non si può lavorare il terreno come si farebbe in modo tradizionale e dall'altra non è possibile gestire a mano il singolo seme e così la probabilità che essi vadano sprecati si alza notevolmente.
Per affrontare la questione sto provando a reinterpretare la tecnica delle palline di Fukuoka, in questo modo, per quanto i semi siano piccoli, ci si ritrova in mano delle palline che sono molto più gestibili.
Nei giorni scorsi ho così preparato delle palline alle carote e sedano, e altre alle insalate, cipolle e prezzemolo che ho disseminato le prime nelle parti centrali dei bancali, le seconde sui bordi.
In realtà anche questo sistema non mi soddisfa molto in quanto:
- i semi si ritrovano tutti ravvicinati e si è costretti poi a far molta selezione (tolgo la cipolla o la lattuga?),
- preparare le palline richiede molto tempo.
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